Un paesino tedesco si è reso indipendente dal resto della Germania,
almeno per quanto riguarda l’energia. Parliamo di Feldheim, appena 150 anime,
circa 90 km a sud di Berlino.
A rendere possibile ciò, il vasto campo di 47 mulini a vento che domina questo
piccolo villaggio, situato in un ambiente tranquillo e pastorale. Il capo dei
pompieri locali, Thomas Glück, ha affermato che dopo Fukushima la città è stata
inondata da giapponesi che cercano di studiare il loro metodo.
Ma oltre ai mulini, ci sono i pannelli solari lungo il bordo della città. I
residenti hanno dato un contributo di 3000 euro per costruire la loro rete
elettrica nel 2010, dando loro il controllo completo sui prezzi elettrici, i
quali sono il 30% in meno rispetto alla media nazionale, con prezzi fissati
mediante riunioni.
L’utilizzo dell’energia prodotta viene gestita dai residenti stessi che devono
bilanciarla e si applicano sanzioni in caso di sovra-sfruttamento.
Esistono altresì cabine per la ricarica delle auto elettriche. Per
quanto concerne il riscaldamento delle case invece, viene utilizzato un impianto
di biogas che brucia gas utilizzando gli scarti agricoli. E’ previsto un
impianto biogas in ogni edificio della città.
Questa indipendenza economica ha anche portato posti di lavoro e benefici
economici a Feldheim, dopo il crollo dei prezzi del grano che ha messo in
ginocchio la comunità agricola locale. Peraltro, i residenti non sono stati
neppure disturbati dagli odori provenienti dalla fabbrica di produzione di
biogas.
Certamente, va sottolineato come questo splendido modello non possa funzionare
in tutto il mondo, poiché il suo segreto è la disponibilità di rifiuti agricoli,
ampie distese di terra, e, last but not least, l’estrema motivazione dei
cittadini. Comunque, resta una grande speranza per un futuro migliore e in fondo
possibile. [Fonte: tuttogreen.it]
|